giovedì 31 marzo 2011

Berlusconi a Lampedusa - Vi ammazziamo come cani (video youtube)

La visita di ieri a Lampedusa del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha creato scompiglio. Dietro apparenti dichiarazioni di amore da parte della cittadinanza lampedusana nei confronti del Premier è doveroso sottilineare che ci sono state contestazioni civili e democratiche (striscioni), alcune delle quali però messe a tacere in maniera estremamente violenta.
Come antipasto c’è stato il il servizio del TG3 che ha mostrato il sindaco di Lampedusa che insultava e minacciava coloro che volevano protestare contro Berlusconi. Poi mi sono imbattuto in questo video ripreso da Youtube dove una persona con indosso un giubbotto giallo minaccia: “Se non ve ne andate, vi ammazziamo. Se osate aprire quello striscione, vi ammazziamo come cani”.


PROCESSO BREVE: E' BAGARRE IN AULA

Dopo le contestazioni di ieri, un'altro incidente di percorso segna l'iter del cosiddetto processo breve. Oggi l'aula di Montecitorio ha respinto il processo verbale della seduta di ieri. Di norma la votazione del resoconto del giorno precedente viene fatta per alzata di mano ma le opposizioni (Pd, Udc e Italia dei valori) hanno contestato che nel processo verbale non ci fosse esplicito riferimento all'episodio che ha visto protagonista il ministro La Russa che ha usato toni accesi nei confronti del presidente della Camera. 


La richiesta di mettere in voto il verbale è stata accettata dallo stesso Fini: la votazione elettronica ma senza registrazione dei nomi, si è conclusa con la parità dei voti, quindi il processo verbale si intende respinto. Subito scoppia una nuova bagarre e la seduta viene sospesa. Proprio per consentire ai ministri di partecipare al voto, il Consiglio dei ministri che si svolgeva nell'adiacente palazzo Chigi è stato interrotto, ma evidentemente la loro presenza non è bastata a scongiurare la bocciatura.

Fukushima, la centrale verso lo smantellamento?


La centrale nucleare di Fukushima sarà smantellata: questa la decisione del primo ministro giapponese, Naoto Kan, anticipata in un incontro con il leader del Partito comunista giapponese, Kazuo Shii. Nel frattempo, il livello di radioattività continua a salire: lo iodio radioattivo nello specchio di mare antistante la centrale nucleare è di 4.385 volte superiore ai limiti di sicurezza fissati dalla legge. Lo ha riferito l’Agenzia per la sicurezza nucleare, cha ha però anche confermato l'intenzione del governo nipponico di non estendere la zona di evacuazione.








Per il governo giapponese la soluzione all'emergenza nucleare è una sola: l'eliminazione della centrale di Fukushima-Daiichi. Ancora non è stato reso noto il piano per lo smantellamento, ma la decisione non poteva essere procrastinata. La radioattività dell'acqua marina nei pressi della centrale è aumentata a 4.385 volte sopra il livello consentito per legge, solo mercoledì 30 il valore era di 'sole' 3.355 volte superiore ai limiti. I dati, frutto di prelievi effettuati a 300 metri dalla costa, rafforzano l’ipotesi che materiale tossico continui a riversarsi in mare. Il gestore della centrale, la Tepco, sta avendo difficoltà a raccogliere l’acqua radioattiva intorno ai reattori e agli edifici delle turbine. Inoltre, a causa del maltempo, ha dovuto sospendere i piani per spargere resina sintetica nella zona dei reattori numero 4 e 6 per provare a trattenere la polvere radioattiva ed evitare la sua dispersione nell’aria. 

RASSEGNA STAMPA CULTURA SCIENZA E ISTRUZIONE - 31 MARZO 2011


LA REPUBBLICA
L'ULTIMA BEFFA A SCUOLA ORA L'INGLESE LO INSEGNA LA MAESTRA DI MATEMATICA  (ZUNINO CORRADO) - a pag.27


IL MESSAGGERO
CONCORSI TRUCCATI NELLE UNIVERSITA' INDAGATI 22 DOCENTI  (MIGLIOZZI ALESSANDRA) - a pag.13


CORRIERE DELLA SERA
TUTTI DI RUOLO, NESSUNO INAMOVIBILE UNA PROPOSTA SUL NODO DEI PRECARI  (ICHINO PIETRO) - a pag.50


IL GIORNALE
L'ALIBI DELLA CULTURA PER NASCONDERE AUMENTI DI STIPENDI  (PORRO NICOLA) - a pag.1


ITALIA OGGI
DRAGHI LANCIA UN MUSEO VIRTUALE CON 285 OPERE D'ARTE DI BANKITALA  (SANSONETTI STEFANO) - a pag.2

RASSEGNA STAMPA ECONOMIA E FINANZA - 31 MARZO 2011



LA REPUBBLICA
FMI E UE CONTRO LE SOCIETA' DI RATING  (POLIDORI ELENA) - a pag.30


IL SOLE 24 ORE
SE IL MOTORE RESTA SENZA LA BENZINA DEL CREDITO  (GENTILI GUIDO) - a pag.1


L'UNITA'
IN ARRIVO LE NOMINE DI STATO TREMONTI VINCE SU LETTA  (DI GIOVANNI BIANCA) - a pag.25


EUROPA
TREMONTI, L'EQUITA' QUESTA SCONOSCIUTA  (FLUVI ALBERTO) - a pag.7


PANORAMA/ECONOMY
Int. a SACCOMANNI FABRIZIO - L'ELITE HA PERSO IL GUSTO DELLA SFIDA  (CINGOLANI STEFANO) - a pag. 20/22


IL SOLE 24 ORE
UN FONDO NAZIONALE STRATEGICO  (FORQUET FABRIZIO) - a pag.1


IL SOLE 24 ORE
IN FRANCIA INVESTIMENTI MIRATI DAL 2008  (MOUSSANET MARCO) - a pag.2


IL SOLE 24 ORE
CASSE IN AZIONE PER LO SVILUPPO  (I.B.) - a pag.2


IL SOLE 24 ORE
QUANDO LE PICCOLE IMPRESE PAGANO IL CONTO  (PICCHIO NICOLETTA) - a pag.3


PANORAMA/ECONOMY
SIAMO NATI LIBERISTI MA NESSUNO TOCCHI LA NOSTRA IMPRESA  (CANTONI GIAMPIERO) - a pag.34


IL SOLE 24 ORE
L'ALLIEVO DI PRODI AL TAVOLO DI BOSSI  (MARRONI CARLO) - a pag.37


LA STAMPA
AL CDA GENERALI LE SCUSE DI BOLLORE' E L'AFFONDO SUI POTERI DI GERONZI  (MANACORDA FRANCESCO) - a pag.31


IL SOLE 24 ORE
PECHINO SI APRE ALL'OCCIDENTE  (BIJIAN ZHENG) - a pag.1


IL SOLE 24 ORE
TOKYO, COLPO DI FRENO AI CONSUMI  (CARRER STEFANO) - a pag.12


IL FATTO QUOTIDIANO
BANCHE, IL RE ORMAI E' NUDO  (SUPERBONUS) - a pag.22

RASSEGNA STAMPA PARLAMENTO E ISTITUZIONI - 31 MARZO 2011

LA REPUBBLICA
TALK SHOW, BLOCCO INAMMISSIBILE STOP DI ZAVOLI AL BLITZ DEL PDL  (C.L.) - a pag. 10/11

LA REPUBBLICA
TG2, MASI INDICA LA PETRUNI GARIMBERTI: COSI' IL CDA SI SPACCA  (PALESTINI LEANDRO) - a pag.11

CORRIERE DELLA SERA
ELEZIONI, TALK SHOW E PAR CONDICIO CHI HA IDEE CHIARE NON LE CAMBIA  (GRASSO ALDO) - a pag.50

IL SOLE 24 ORE
IN RAI CRESCE SOLO IL DEBITO  (MELE MARCO) - a pag.18

LA VOCE REPUBBLICANA
GR PARLAMENTO: UN SERVIZIO NEL CAOS - a pag.2

LA REPUBBLICA
SCARONI, CONTI E CATTANEO CONFERMATI IN ARRIVO DUE AD A FINMECCANICA  (MANIA ROBERTO) - a pag.31

CORRIERE DELLA SERA
GREEN POWER, SPUNTA FANTOZZI ROTH DA TERNA ALLE POSTE  (BAGNOLI ROBERTO) - a pag.35

IL SOLE 24 ORE
ARRIVA DAL TESORO IL SEGRETARIO CONSOB  (R.FI.) - a pag.36

CORRIERE DELLA SERA
LA RIVOLTA IN BANKITALIA CONTRO I TAGLI  (S.TA.) - a pag.37

IL SOLE 24 ORE
INDAGINE DEL SENATO SULL'ATOMO ITALIANO  (GILIBERTO JACOPO) - a pag.12

IL SOLE 24 ORE
MATTONE DI STATO, IL GRANDE RIORDINO  (DELL'OSTE CRISTIANO, FOSSATI SAVERIO) - a pag.28

ITALIA OGGI
FEDERALISMO, SERVE UN NUOVO PATTO  (CERISANO FRANCESCO) - a pag.27

AVVENIRE - INSERTO E' VITA
LE "DAT" IN AULA ALLA FINE DI APRILE  (FORNARI PIER LUIGI) - a pag.1

AVVENIRE - INSERTO E' VITA
UN DOVERE DEL PARLAMENTO  (CAVONI CESARE) - a pag.2

IL RIFORMISTA
QUATTORDICI POLITICI ALLA DURA PROVA DEL BIOTESTAMENTO  (LEONE CINZIA) - a pag.15

AVVENIRE
PER UNA LEGGE CHE SIA UTILE  (DELLE FOGLIE DOMENICO) - a pag.1

AVVENIRE
CRISTIANI, PARLAMENTARI ITALIANI A BAGHDAD - a pag.18

AVVENIRE
SINDROME DI QUIRRA, INDAGA IL PARLAMENTO  (GIRAU MARIO) - a pag.13

LAB IL SOCIALISTA
BASTA BIMBI IN CELLA, APPROVATA LA LEGGE - a pag.4/5

ITALIA OGGI
EXPO FINISCE IN PARLAMENTO GIUGNO DEAD LINE PER LE GARE  (SCARANE SIMONETTA) - a pag.10

LIBERO
LEZIONE DEL PDL AI DEMOCRATICI "NO ALL'ARRESTO DI TEDESCO"  (CALESSI ELISA) - a pag.16

LIBERO
CARA SINISTRA, L'AULA NON DECIDE CHI VA INCARCERATO  (GIACALONE DAVIDE) - a pag.16

IL SECOLO XIX
"RE" DEI CONCORSI PUBBLICI IN DIECI ANNI, 62 INCARICHI - a pag.10

IL SOLE 24 ORE
UN PASSAGGIO ALLE CAMERE POI A BRUXELLES  (D.PES.) - a pag.6

IL RESTO DEL CARLINO
CONDOGLIANZE... BENEAUGURANTI - a pag.3

LA STAMPA
BOTTE IN TANGENZIALE CON IL DEPUTATO PDL  (CRI.MEN.) - a pag.20

AGL GRUPPO ESPRESSO QUOTIDIANI
TRENI, IL CASO IN PARLAMENTO - a pag.34

mercoledì 30 marzo 2011

La Cina presto nuova superpotenza scientifica, supererà gli Usa. Dell'Italia meglio non parlare.

Entro due anni il primato nella scienza e nella ricerca non sara' piu' degli Usa. La Cina si avvia infatti a superarli entro il 2013, ben 7 anni prima del previsto. A fare il calcolo e' la Royal Society del Regno Unito, sulla base del numero di studi pubblicati sulle riviste internazionali dai vari Paesi. Il dominio di Usa, Europa e Giappone stia iniziando a essere scalfito dai paesi emergenti.

Oltre alla Cina, anche Iran, Brasile, India e Medio Oriente hanno conosciuto una poderosa crescita.

Legambiente: le rinnovabili conquistano il 94% dei Comuni italiani

Nel 94% dei Comuni italiani sono installati impianti da fonti rinnovabili. Sono, infatti, 7.661 i municipi che ospitano almeno un impianto da rinnovabile, erano 6.993 nel 2010 e 5.580 nel 2009. La crescita è impressionante e riguarda ognuna delle fonti pulite. Sono 7.273 i Comuni del solare, 374 quelli dell’eolico, 946 quelli del mini idroelettrico, 290 i comuni della geotermia e 1.033 quelli che utilizzano biomasse e biogas. Aumenta quindi significativamente il contributo energetico delle rinnovabili che nel 2010 ha coperto il 22% dei consumi elettrici complessivi, grazie a 200 mila impianti distribuiti nel territorio, che già oggi rendono rinnovabili al 100% un numero sempre maggiore di Comuni.

È questo, in sintesi, il quadro dell’energia verde in Italia disegnato dal rapportoComuni Rinnovabili 2011 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia e presentato oggi a Roma nella sede del GSE. “Queste esperienze dimostrano come le fonti rinnovabili sono oggi tecnologie affidabili, su cui è possibile costruire un modello energetico più moderno, efficiente e pulito – ha commentato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza –. Occorre sostenere questo scenario, dando certezze a imprese, cittadini, enti locali, per sviluppare innovazione e qualità nel territorio, e consentire in poco tempo di raddoppiare gli attuali 120 mila occupati nel settore. Chiediamo al governo – ha aggiunto Cogliati Dezza - un impegno preciso in questa direzione, a cominciare da una modifica al Decreto Romani che ha di fatto frenato e tolto ogni certezza agli investimenti, introducendo un tetto alla crescita delle rinnovabili e una revisione degli incentivi che complica gli interventi”.
Solare
I Comuni del solare sono 7.273 (erano 6.801 lo scorso anno) cioè l’89% del totale. Per il fotovoltaico, San Bellino (Rovigo) è in testa alla classifica di diffusione con una media di oltre 58,4 MW ogni 1.000 abitanti. (Viene premiata la diffusione per numero di residenti proprio per evidenziare le potenzialità delle rinnovabili nel soddisfare i fabbisogni delle famiglie). Nel solare termico vince il piccolo Comune di Torre San Giorgio (Cuneo), con una media di 2.140 mq/1.000 abitanti. Sono 56 i Comuni italiani che hanno già superato l’obiettivo dell’Unione Europea di 264 mq/1000 abitanti.
Eolico
I Comuni dell’eolico sono 374, per una potenza installata pari a 5.758 MW (610 MW in più rispetto al 2009). Nel 2010, gli impianti eolici hanno permesso di produrre 8.374 GWh di energia pulita, pari al fabbisogno elettrico di oltre 3,5 milioni famiglie. Sono 221 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico, poiché si produce più energia di quanta ne viene consumata.
Idroelettrico
I Comuni del mini idroelettrico sono 946 (il Rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3 MW). La potenza totale installata è di 988 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 3.952 GWh pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,6 milioni di famiglie.
Geotermia
I Comuni della geotermia sono 290, per una potenza installata pari a 868 MW elettrici e 67,9 termici. Gli impianti producono circa 5.031 GWh di energia elettrica, in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2 milioni di famiglie.
Biomassa e biogas
I Comuni della biomassa sono 1.033 per una potenza installata complessiva di 1.088 MW elettrici e 702 MW termici. Gli impianti si dividono tra quelli che utilizzano biomasse e quelli che utilizzano biogas. In particolare quelli a biogas sono in forte crescita e hanno raggiunto complessivamente 593,1 MWe installati e 52,9 MWt. Gli impianti a biomassa e biogas consentono di produrre 7.631 GWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 3 milioni di famiglie. In forte crescita sono gli impianti a biomasse e biogas collegati a reti di teleriscaldamento, che permettono alle famiglie un significativo risparmio in bolletta (fino al 30-40% in meno). Sono 296 i Comuni in cui gli impianti di teleriscaldamento utilizzano biomasse “vere” (ossia materiali di origine organica animale o vegetale provenienti da filiere territoriali), che riescono a soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento e acqua calda sanitaria.
Comuni 100% rinnovabili
Sono 20 i Comuni 100% rinnovabili, realtà che rappresentano il miglior esempio d’innovazione energetica e ambientale, dove “nuovi” impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento soddisfano ampiamente i fabbisogni termici e un mix d’impianti diversi da rinnovabili consente di soddisfare, e superare spesso ampiamente, i fabbisogni elettrici dei residenti.
Sono 964 i Comuni che producono più energia elettrica di quanta ne consumano grazie a una sola fonte rinnovabile (mini-idroelettrica, eolica, fotovoltaica, da biomasse o geotermica, escludendo i grandi impianti idroelettrici) e 27 i Comuni che superano largamente il proprio fabbisogno termico grazie a impianti di teleriscaldamento collegati a impianti da biomassa o geotermici.
I Comuni premiati
Vincono il Premio 2011 due Comuni al 100% rinnovabili dell’arco alpino: Morgex (AO) e Brunico (BZ). A Morgex c'è un impianto a biomasse con una potenza termica di 9 MW, collegato a una rete di teleriscaldamento di 10 chilometri, serve tutte le utenze domestiche oltre a scuole, poliambulatori e esercizi commerciali. Un rilevante contributo elettrico arriva, invece, da un impianto idroelettrico da 1,1 MW che copre il fabbisogno di circa 1.700 famiglie, cui si aggiungono 112 kW prodotti da 9 impianti fotovoltaici distribuiti sui tetti. L’amministrazione ha inoltre messo a bilancio la realizzazione di pannelli solari termici sui tetti delle scuole, con un investimento di circa 300 mila euro.
A Brunico sono installati 840 mq di solare termico e 3.093 kW di fotovoltaico (tutti distribuiti su tetti o coperture), 4.390 kW di mini idroelettrico articolati in 3 impianti (senza dimenticare i 46,3 MW di “vecchio” idroelettrico non conteggiato ai fini di questi risultati). Un impianto a biomassa e uno a biogas da 1,5 MW, allacciati a una rete di teleriscaldamento di 120 km, forniscono calore a oltre 2.000 utenze residenziali, turistiche, pubbliche. Il Regolamento Edilizio redatto nel 2010 prevede che negli edifici pubblici e privati di nuova costruzione sia obbligatoria la copertura del 25% del fabbisogno energetico totale e comunque non meno del 50% del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Premiati anche Peglio e Potenza
Il piccolo Comune di Peglio (PU) si distingue per la realizzazione di un parco minieolico formato da due torri da 50 kW ciascuna che producono 162 MWh annui, in grado di coprire il 21% dei consumi elettrici domestici del Comune e di evitare l’emissione di oltre 90 tonnellate di CO2 all’anno. Tra i progetti in corso, un piano strategico per l’illuminazione pubblica che prevede la sostituzione delle lampade meno efficienti con un risparmio di 13.000 kWh annui, e la realizzazione di una centrale a biomassa da cippato di piccole dimensioni (500 kW) alla quale verrà collegata una rete di teleriscaldamento.
Alla Provincia di Potenza va il premio come “miglior buona pratica del 2011”. Il territorio presenta dati importanti in termini d’installazione e si sta muovendo per aiutare la realizzazione di progetti di aziende e cittadini. Vi sono installati 21.816 kW di fotovoltaico, di cui circa 11 MW su coperture, 150 MW di eolico, 6 MW di idroelettrico e 691 kW di biogas. L’Amministrazione Provinciale ha promosso un diffuso progetto di solarizzazione delle scuole, 6 sono gli impianti fotovoltaici già realizzati. Un altro progetto prevede l’installazione di tecnologie rinnovabili e di efficienza e risparmio energetico in diverse scuole provinciali.

Perché votare sì al referendum sul nucleare

Perché votare sì al referendum sul nucleare

1. Il nucleare è una tecnologia pericolosa

Come dimostrano la tragedia giapponese di Fukushima e il disastro di Cernobyl, non esiste tecnologia che possa escludere il rischio di gravi incidenti con fuoriuscita di radioattività.

2. Le centrali rilasciano radioattività nell’ambiente anche nel normale funzionamento

Un impianto nucleare emette radioattività anche senza incidenti. I bambini che abitano vicino alle centrali corrono maggiori rischi di contrarre la leucemia. L’agricoltura e il turismo rischiamo di essere pesantemente penalizzati.

3. Lo smaltimento definitivo delle scorie è un problema irrisolto

Le scorie sono molto pericolose e restano radioattive per decine di migliaia di anni. Non esiste al mondo un deposito definitivo per smaltirle in sicurezza per un periodo così lungo. 

4. Il nucleare è una fonte energetica molto costosa

L’elettricità dall’atomo, considerando anche la dismissione delle centrali e lo smaltimento delle scorie, costa più delle altre fonti di energia. I maggiori costi inevitabilmente verranno scaricati nella bolletta dei cittadini.

5. Il nucleare non riduce le importazioni

Il nucleare produce solo elettricità (pari a solo il 25% dei consumi energetici dell’Italia) e non viene usato per alimentare il settore dei trasporti, produrre calore per l’industria e per gli edifici. Per questo non ridurrà in modo significativo le importazioni delle fonti fossili: infatti in Francia, noto paese nuclearista, il consumo procapite di petrolio è più alto che in Italia.

6. Il nucleare produce pochi posti di lavoro

Una centrale in costruzione produce 3.000 posti di lavoro, che si riducono a 300 nella fase di esercizio. In soli 10 anni la Germania può vantare 350.000 addetti nel settore delle rinnovabili, mentre in Italia al 2020 con le fonti pulite si potrebbero creare almeno 200mila posti di lavoro.

7. Le centrali utilizzano l'uranio, materia prima in via di esaurimento

L’uranio è una materia prima che deve essere importata. È una risorsa limitata, disponibile in natura ancora per qualche decina di anni, come il petrolio e il gas.

8. La legge italiana prevede l’uso dell’esercito per realizzare le centrali

Grazie alla legge approvata nel 2009 il governo italiano può usare l’esercito per imporre al territorio la costruzione delle centrali nucleari, con inevitabili conflitti istituzionali e sociali.

9. L’Agenzia per la sicurezza nucleare è a favore dell’atomo

I membri dell’Agenzia, a partire dal presidente Umberto Veronesi, minimizzano ogni problema del nucleare, dallo smaltimento delle scorie all’insicurezza delle centrali. Sono quindi a favore dell’atomo: un interesse di parte come può garantire la sicurezza dei cittadini?

Tra i paesi  industrializzati, l’Italia è stato il primo ad uscire dall’atomo. Nei prossimi anni ci seguirà la Germania. Perché tornarci?




Per maggiori informazioni: clicca qui


Cliccami: Firma l’appello a votare SI

In Italia record di eco-infrazioni‎

"In Europa l'Italia e' il paese con il maggior numero di procedure di infrazione alle normative ambientali, con il record tra gli stati membri di ben 44 infrazioni, in tutti i segmenti della legislazione ambientale, il 73% delle quali per la cattiva applicazione delle direttive: si puo' fare di meglio". Queste le, ahimè, tristi affermazioni rilasciate dal commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik nel corso di un incontro stampa presso la sede romana della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Ecolocal, cene popolari e la banca del tempo

Siviglia un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Ambientali ha ideato il progetto "Ecolocal"  con l'obiettivo di ripensare la vita urbana (cultura, relazioni sociali, sviluppo economico, uso dello spazio pubblico e rispetto per l’ambiente).
Ecolocal è gestito da un gruppo multidisciplinare, composto soprattutto da educatori ambientali che, attraverso progetti educativi, intende trasformare i rapporti tra le persone e il loro ambiente naturale ed umano. L'associazione si chiama “El Enjambre sin Reina”  ed è attiva anche nel campo dell'editoria.
Tre sono le attività che meglio definiscono l’associazione.
1. Il negozio  “Ecolocal” - Uno spazio nel quale si può andare ogni volta che si desidera, lasciare lì oggetti che non si usano più e prendere le altre cose di cui si ha bisogno, lasciate lì da altre persone. Il tutto senza pagare
2. Cene popolari -  Preparate con prodotti biologici a prezzi accessibili e con assoluto rispetto per l’ambiente. Durante le cene vengono allestiti mercatini nel quale non si comprano né si vendono le cose, ma vengono scambiate. 
3. La banca del tempo -  Il denaro è sostituito dal tempo come moneta. 
Se vi ho incuriosito anche solo un po' visitate il sito per saperne di più

Waiting for the World conference of the international union of architects


Si terrà alla Casa dell'architettura a Roma, il 19 e 20 maggio, la Conferenza internazionale "The architecture of well tempered environment - Un'armonia di strumenti integrati", il meeting promosso dall'Unione internazionale degli architetti (Uia) e dall'Union internationale des architectes, architecture and renewable energy sources (Ares) che è l'evento preparatorio del World conference of the international union of architects che si terrà a Tokyo a settembre.

Gli organizzatori spiegano che «In numerosi convegni promossi da Eurosolar e Unione europea è già stato messo in luce lo stretto rapporto tra architettura, energia ed ambiente. Questa Conferenza vuole fare un ulteriore passo avanti, dichiarando in modo esplicito la necessità di un cambiamento radicale nel modo di fare architettura. La sfida ambientale, la concorrenza sul terreno dell'innovazione, la riqualificazione e la valorizzazione delle città, chiamano gli architetti a diventare "leaders di un quartetto" piuttosto che "solisti o direttori d'orchestra", soli interpreti dello spartito.
Bellezza e utilità (sociale ed ambientale) devono essere un unico obiettivo del progetto architettonico. Architetture e città responsabili a consumo zero di risorse ambientali, sono tali, quando riescono ad offrire nuovi livelli di qualità ambientale e sociale, di comfort (visuale, acustico, termico) e di servizio (materiali ecologici, verde, accessibilità, efficienza energetica).
Nuove competenze diventano indispensabili: l'analista energetico, il sociologo, il biologo, il geologo, l'analista del ciclo di vita dei materiali, il botanico, l'analista della mobilità. È per questo che l'architetto del XXI secolo deve ampliare il campo delle conoscenze e aggiungere nuovi strumenti per la sua orchestra».
"The Architecture of Well-Tempered Environment" discuterà e presenterà esempi concreti di architetture e città sostenibili. Sono invitati ad intervenire i protagonisti di queste esperienze e alcuni dei testimonial di questo processo di innovazione. Per esempio, nella prima prima sessione
"Architettura, Ambiente e nuovo paradigma" interverranno Serge Latouche, dell'Ieds Parigi su "Architettura e Urbanistica e la scommessa del futuro"; Christos Zerefos, presidente della Mariolopolulion Foundation e membro dell'Ipcc, sul tema "Dall'ambiente ben temperato alla sostenibilità"; Peter Droege, dell'università del Liechtenstein su "100% Energie Rinnovabili, Autonomia Energetica in atto"; Renzo Piano in videoconferenza a nome dell'Unesco su "Architettura e pianificazione solare".
La seconda sessione del 19 maggio sarà dedicata a "Verso il nuovo paradigma nell'architettura e nell'urbanistica". Le due sessioni del 20 maggio si occuperanno di "L'Edificio Sostenibile: dall'Architettura Passiva e a Basso Consumo Energetico all'Architettura Solare Attiva" e "La Città Sostenibile: la Pianificazione Energetica Urbana e la Città a Emissione Zero".
I risultati della Conferenza saranno presentati nel "Manifesto dell'Architettura e delle Energie Rinnovabili verso il XXIV Congresso Mondiale di Architettura di Tokio 2011" (promosso da: Federico Butera, Peter Droege, Nikos Fintikakis, Serge Latouche, Josep Puig, Mattheos Santamouris, Francesca Sartogo).

A proposito di futuro. L'expo che non esiste

Ieri su Repubblica a pagina 47 si fa il punto della situazione di quello che si è fatto a Milano in vista dell'Expo, l'esposizione internazionale che si terrà nel 2015.



Tre anni. Millenovantadue giorni. Ventiseimilatrecento ore. Milano vuole organizzare una grande festa internazionale: convoca 130 Paesi, manda 20 milioni di inviti, programma di investire 1.750 milioni (più annessi e connessi). Ma tanto tempo non è bastato neppure per acquisire la disponibilità dei terreni su cui tenere l´evento, ricevere le delegazioni dei Paesi ospiti, accogliere i visitatori. Chiunque abbia organizzato perlomeno una festa di compleanno per i propri figli sa che prima di spedire i cartoncini d´invito dev´essersi assicurata l´agibilità del locale dove piazzare il buffet e far esibire clown e musicanti. Milano no.
Ha messo in piedi il progetto per l´Expo 2015, si è aggiudicata la vittoria – esattamente tre anni orsono, il 31 marzo 2008 a Parigi – nella sfida a due con la turca Smirne, ma ancora oggi non ha alcuna certezza sulle aree – quelle adiacenti la Fiera di Rho-Pero – su cui intende svolgere la manifestazione.
Perché quelle aree, qualcosa più di 1 milione di metri quadrati di terreni incolti, accatastati come agricoli, sono per oltre metà (520mila metri quadrati) di proprietà della Fondazione Fiera di Milano, per un quarto (260mila metri quadrati) del gruppo Cabassi e solo per la parte rimanente di proprietà pubblica: Poste Italiane e i Comuni di Milano e di Rho. E i terreni non sono l´unica cosa che manca. Mancano i soldi, e tanti. Di quei 1.746 milioni necessari per allestire il sito (molte altre centinaia di milioni sono previste per le infrastrutture e altri 1.280 milioni per l´organizzazione dell´evento), quasi metà (833 milioni) toccano al governo. E anche se Giulio Tremonti apre i rubinetti sempre malvolentieri, l´amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, è sicuro che da quel fronte non arriveranno problemi insormontabili. Ce ne sono e soprattutto ce ne saranno sul fronte degli enti locali: Comune e Regione devono mettere 218 milioni a testa, la Provincia e la Camera di Commercio 109 ciascuna.

martedì 29 marzo 2011

Segnalazione: firma la petizione promossa dalla Coalizione Europea per la Responsabilità Sociale di Impresa

Oggi vorrei segnalarvi l'associazione Mani Tese, nata nel 1964 per combattere la fame e gli squilibri tra Nord e Sud del mondo attraverso progetti di cooperazione internazionale e la sperimentazione di stili di vita sostenibili, e la raccolta firma promossa dalla Coalizione Europea per la Responsabilità Sociale di Impresa (ECCJ).

L'obiettivo è quello di raccogliere 100mila firme per chiedere all’Unione Europea di introdurre leggi per fermare le violazioni dei diritti umani e dell’ambiente che vengono commesse da imprese europee fuori dal territorio europeo.

Le firme raccolte saranno inviate ai capi di Stato e al presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso.


In Italia l’obiettivo è di raccogliere 6.000 firme!